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L’ambito energetico sta vivendo una vera e propria rivoluzione con l’emergere delle Comunità Energetiche, una realtà in crescita che promette di rinnovare il modo in cui pensiamo e utilizziamo l’energia. Ma cosa sono esattamente le Comunità Energetiche e quali sono le loro implicazioni?
Una Comunità Energetica Rinnovabile, o più brevemente CER, è un soggetto giuridico costituito da gruppi di persone, aziende o enti che si uniscono volontariamente per produrre, consumare e condividere energia proveniente da fonti rinnovabili.
Queste comunità puntano sull’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, come il solare o l’eolico, per ridurre la dipendenza da fonti fossili, con un occhio di riguardo verso la sostenibilità ambientale.
Perché con le CER sta tornando in Italia una vera e propria incentivazione sull’energia prodotta da fonti rinnovabili e, al tempo stesso, sull’energia autoconsumata.
L’incentivo varia in base alla potenza dell’impianto installato, al prezzo di mercato dell’energia ed alla zona di installazione (maggiorazione in caso di installazione nelle regioni del centro o nord- Italia).
Quale è la situazione legislativa del momento?
Con il decreto del 6 dicembre 2023 - firmato dal ministro Gilberto Picchetto Fratin - il limite di potenza installabile per le CER è stato aumentato da 200 kWp a 1 MWp, consentendo anche la connessione a cabine primarie e migliorando gli incentivi.
Questo cambio normativo mira a sostenere l'energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili e a promuovere l'autoconsumo collettivo (piano in linea con gli obiettivi di decabornizzazione per il 2030).
In particolare, il decreto stabilisce una tariffa incentivante per l'energia condivisa all'interno delle CER, valida fino al raggiungimento di 5 GW di potenza incentivata o fino al 31 dicembre 2027.
Contributi a fondo perduto?
Sì, è contemplato un Contributo a Fondo perduto indirizzato ai Comuni italiani con meno di 5.000 abitanti, che copre fino al 40% del costo sostenuto per realizzare o potenziare un impianto al servizio di una CER.
Le risorse PNRR sono pari a 2,2 miliardi di euro con l'obiettivo di raggiungere una potenza agevolabile di almeno 2 GW fino al 30 giugno 2026.
Fondamentale, il contributo a fondo perduto è cumulabile con la tariffa incentivante.
Il decreto, in precedenza approvato dalla Commissione Europea è entrato in vigore a tutti gli effetti da oggi, mercoledì 24 gennaio, essendo avvenuta la registrazione della Corte dei Conti.
Questo nuovo modello di gestione dell’energia basato sulla produzione locale, la sostenibilità e la cooperazione, ha dato vita anche a due nuovi attori del panorama energetico – quali quelli del Prosumer e del Consumer.
Il Prosumer:
Il Consumer:
La CER può essere costituita da cittadini, enti locali, associazioni, condomini, settore terziario, cooperative, enti religiosi e PMI. La partecipazione è aperta a tutti i consumatori, inclusi quelli a basso reddito o vulnerabili, su base di criteri trasparenti e non discriminatori e la sua costituzione inizia con la raccolta di un gruppo di interessati.
A livello pratico ogni soggetto è tenuto a dotarsi di un contatore (lo smart meter) capace di registrare in maniera precisa l’energia che viene consumata o generata.
Con l'attivazione dell'impianto, la comunità energetica può richiedere al GSE gli incentivi disponibili per l'energia prodotta.
Sebbene ciascun membro della comunità paghi la propria bolletta energetica al fornitore scelto, attraverso la CER potrà beneficiare di un rimborso relativo all'energia condivisa all'interno della rete della comunità.
Si prospetta dunque un futuro energetico più pulito ed autosufficiente, con diversi scenari vantaggiosi.
Numerosi sono i vantaggi delle CER:
1 – Scambio di energia, che permette la riduzione della dipendenza dall’energia esterna e favorisce un sistema energetico locale e sostenibile.
2 – L’equilibrio tra offerta e domanda, che bilancia la produzione di energia con il consumo, ottimizzando l’uso delle risorse.
3 – La gestione democratica e la cooperazione, questo perché le decisioni riguardanti la produzione, la condivisione e l’utilizzo dell’energia sono prese collettivamente.
4 – Benefici ambientali, grazie alla riduzione delle emissioni di CO2.
5 – Benefici economici: risparmio in bolletta, incentivi per la condivisione per Prosumer e Consumer, creazione del reddito energetico per i Consumer.
Per concludere...
Senza ombra di dubbio le Comunità Energetiche rappresentano un'evoluzione cruciale nel settore energetico, offrendo un modello più sostenibile e partecipativo di gestione dell'energia.
Con il nuovo decreto c'è una maggiore facilitazione e incentivazione per la loro formazione ed operatività, segnando un passo avanti verso un futuro energetico più pulito e autosufficiente.
La transizione verso le CER non è solo una mossa ecologica, ma anche un investimento strategico che promette vantaggi economici tangibili per prosumer, consumer e la comunità nel suo insieme.
Questo nuovo approccio all’energia, che enfatizza il risparmio e la sostenibilità ambientale, è senza dubbio una delle frontiere più promettenti nel panorama energetico attuale.
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Tutti i dati di cui sopra sono presi da fonti ufficiali (sito MASE: https://www.gse.it/servizi-per-te/news/cer-il-mase-pubblica-il-decreto)