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In questo periodo non si fa altro che parlare della Transizione 5.0, punto di svolta per le imprese italiane. Questa importante iniziativa del governo, pensata per promuovere digitalizzazione ed efficienza energetica, non è solo un obiettivo ambizioso ma una necessità per rispondere alle sfide normative e alla crescente domanda di soluzioni sostenibili.
Abbiamo già affrontato nel dettaglio i finanziamenti e le modalità di accesso al credito d'imposta nel precedente articolo di blog, che puoi leggere QUI.
In questo nuovo approfondimento poniamo l'attenzione su altri due aspetti fondamentali strettamente correlati: l'importanza della diagnosi energetica e l'obbligatorietà degli strumenti di misurazione certificati.
La diagnosi energetica è un passaggio essenziale per accedere al piano di Transizione 5.0, poiché consente alle aziende di dimostrare la percentuale di efficientamento energetico che intendono raggiungere grazie al piano. Per accedere al programma è necessario installare e monitorare i principali vettori energetici, quali acqua, aria, gas, energia elettrica e vapore.
Per le grandi imprese e quelle ad alta intensità energetica, la diagnosi deve evidenziare una riduzione dei consumi pari ad almeno il 3% sull'intera struttura o al 5% per specifici processi produttivi (per maggiori dettagli clicca QUI).
Oltre ad essere un requisito tecnico, la diagnosi energetica offre benefici strategici:
Le certificazioni Ex Ante ed Ex Post sono documenti fondamentali per accedere agli incentivi previsti dalla Transizione 5.0, in quanto validano le previsioni e i risultati degli interventi di efficientamento energetico.
Vediamole nel dettaglio:
La certificazione Ex Ante va redatta prima dell'avvio degli investimenti e attesta le riduzioni dei consumi energetici previste, includendo:
Questa certificazione deve essere rilasciata da soggetti qualificati, come Esperti in Gestione dell'Energia (EGE), Energy Service Company (ESCo), o ingegnieri con competenze specifiche nel settore.
La certificazione Ex Post invece, viene elaborata al termine degli investimenti e verifica:
Anche in questo caso, la certificazione deve essere redatta da professionisti abilitati come EGE, ESCo o ingegnieri specializzati.
Le imprese sono tenute a conservare tutta la documentazione necessaria per le attività di vigilanza e controllo, inclusi:
L'insieme della documentazione deve essere accessibile attraverso la piattaforma informatica per garantire la trasparenza e la conformità normativa.
IMPRESE ATTIVE DA 12 MESI CON DATI DISPONIBILI | Le imprese attive da più di 12 mesi, che dispongono di dati misurati sui consumi energetici dell'esercizio precedente alla data di avvio del progetto, devono determinare le prestazioni energetiche ex ante basandosi direttamente su tali dati (Circolare Operativa del 16 Agosto 2024, n°25877).
IMPRESE ATTIVE DA OLRE 12 MESI SENZA DATI DISPONIBILI | Per le imprese attive da più di 12 mesi, prive di dati misurati sui consumi energetici dell'esercizio precedente, le prestazioni energetiche ex ante devono essere stimate attraverso l'analisi dei carichi energetici basati su dati tracciabili, come schede tecniche, modelizzazioni con software, prove in situ, riferimenti di letteratura (BREF E BAT), analisi di mercato o dei volumi produttivi (Circolare Operativa del 16 Agosto 2024, n°25877).
IMPRESE ATTIVE DA 6 AI 12 MESI CON DATI DISPONIBILI | Le imprese attive da almeno 6 mesi e meno di 12, che dispongono di dati misurati sui consumi energetici dell'esercizio precedente, devono determinare le prestazioni energetiche ex ante utilizzando tali dati, riproporzionandoli sull'intera annualità (Circolare Operativa del 16 Agosto 2024, n°25877).
IMPRESE DI NUOVA COSTITUZIONE O CON RECENTI VARIAZIONI | Le imprese attive da meno di 6 mesi, o che hanno modificato significativamente i prodotti o servizi negli ultimi 6 mesi, devono determinare i consumi energetici dell'esercizio precendete attraverso:
VUOI FARE UNA DIAGNOSI ENERGETICA?
Per garantire misurazioni affidabili e riconosciute a livello normativo, è obbligatorio utilizzare strumenti certificati MID (Measuring Instruments Directive).
Questa certificazione, disciplinata dalla direttiva europea 2014/32/UE, regola la commercializzazione e l'utilizzo di una vasta gamma di strumenti di misura nell'Unione Europea, assicurando che essi siano:
Senza strumenti certificati MID, le misurazioni non possono essere riconosciute ufficialmente, compromettendo l'accesso agli incentivi previsti.
Il GSE, in collaborazione con il Ministero e l'Agenzia delle Entrate, esegue verifiche sia documentali che sul campo, seguendo specifici piani di controllo stabiliti dalle convenzioni tra le parti. Questi controlli iniziano con la trasmissione della comunicazione preventiva (art. 12 - comma 1 del Decreto Ministeriale Transizione 5.0).
Le verifiche coprono tutte le fasi del progetto di innovazione per garantire il rispetto dei requisiti necessari all'ottenimento del credito d'imposta. In particolare il GSE verifica che gli interventi siano realizzati correttamente secondo il progetto approvato e che siano mantenuti in funzione per almeno cinque anni dopo l'erogazione dell'ultima agevolazione.
Nel caso in cui, durante le attività di vigilanza, emerga che i soggetti abilitati al rilascio delle certificazioni non possiedano più o non abbiano mai posseduto i requisiti necessari per emettere tali certificazioni, il Ministero (anche tramite il GSE), fornirà le prescrizioni adeguate e adotterà i provvedimenti conseguenti.
La strada verso la Transizione 5.0 inizia con scelte consapevoli e strumenti adeguati, trasformando le sfide normative in un motore di crescita ed innovazione.
La diagnosi energetica e l'adozione di strumenti di misurazione certificati MID rappresentano i pilastri fondamentali per raggiungere questi obiettivi.
Conformarsi alle normative non solo garantisce l'accesso agli incentivi fiscali, ma rafforza anche la reputazione aziandale e promuove un uso responsabile delle risorse.
Investire in strumenti di misurazione affidabili e sicuri, consente alle aziende di pianificare strategie sostenibili, ridurre i costi operativi e contribuire attivamente ad un futuro più green.